Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

CIRCO PARADISO

CIRCO PARADISO - Immagine: 1
compagnia: Teatro de Gli Incamminati
di: Agnese Fallongo
cast: Agnese Fallongo, Tiziano Caputo
regia: Adriano Evangelisti, Raffaele Latagliata
in coproduzione: Teatro de Gli Incamminati / Teatro Metastasio di Prato
CIRCO PARADISO
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Scheda tecnica

CREDITS

con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo

scritto da Agnese Fallongo

musiche e liriche Tiziano Caputo

scene Andrea Coppi

costumi Nicoletta Ceccolini

movimenti coreografici Elisa Caramaschi

direzione tecnica Valerio Di Tella

regia Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata

una Produzione Teatro De Gli Incamminati /

Teatro Metastasio di Prato

 

SINOSSI

Cesare e Attilina, due ex trapezisti ormai in pensione, un tempo compagni di vita e di palcoscenico, vengono chiamati per esibirsi in una “serata d’onore” e ricevere l’ambito premio di tutti i circensi: il trapezio d’oro. Non si vedono da oltre trent’anni, dal giorno in cui il destino li ha divisi per sempre (per sempre... fino ad oggi!). Viaggiando a ritroso nel tempo attraverso l’escamotage dei flashback, le due “lucciole del circo”, come venivano chiamati nel momento del loro massimo splendore, si raccontano al pubblico accarezzando tutti i capitoli più significativi della loro relazione: dal primo incontro da bambini, allo sbocciare del loro amore fanciullesco, fino all’apice del loro percorso artistico in età adulta, che - “coup de théatre” - coincide esattamente con il loro distacco. Ma cosa riserverà davvero questo premio? In pista, però, non vedremo avvicendarsi soltanto i due protagonisti, ma tanti altri personaggi che gravitano dentro e fuori lo chapiteau (Dimitri, il lanciatore di coltelli, Fortuna la veggente, Betta la domatrice di leoni, Mariuccio bello bello, il clown), in una commedia musicale tragicomica che si fa metafora di un’arte, come quella circense, che, oggi più che mai, ci appare come un “tramonto straordinario” (chi non ama contemplare i tramonti?) per narrare la linea sottile che intercorre fra il cielo e la terra, il palco e la quotidianità, fra la realtà e la fantasia. Un inno allo spettacolo dal vivo e a tutti gli artisti del circo che, proprio come i teatranti, scrivono sull’acqua e nel cuore del pubblico.

In un momento storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da sempre più rapidi cambiamenti causati dalle inarrestabili evoluzioni tecnologiche e in cui, anche nel campo artistico, si respira il timore della sostituzione dell’umano da parte dell'Intelligenza Artificiale, dell'uomo da parte di una macchina perfetta, qual è il compito del teatro e dei suoi attori, spesso e volentieri, così imperfetti? La nostra personalissima risposta è che, oggi più che mai, si avverta la necessità di salvaguardare almeno una forma di intelligenza imprescindibilmente umana e della quale vorremmo continuare a poter disporre, ovvero “l'intelligenza sentimentale”, dato che, quando si parla di emozioni, non c’è surrogato tecnologico che tenga. Ebbene, la storia che abbiamo scelto di raccontare è figlia di un’urgenza creativa genuina e onesta che, alla fin fine, risponde solo alle regole del cuore.

“Il futuro non è sempre avanti, a volte bisogna fermarsi e tornare indietro per raggiungerlo”.

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Cesare and Attilina, two retired former trapeze artists—once partners in life and in the spotlight—are called back for a "Night of Honor" to receive the most coveted prize among circus performers: the Golden Trapeze. They haven’t seen each other in over thirty years, since the day fate separated them forever (forever... until today!).

Through a series of flashbacks, the two "fireflies of the circus," as they were once known at the height of their fame, guide the audience on a journey through the most meaningful chapters of their relationship: from their first meeting as children, to the blossoming of their youthful love, and finally to the peak of their artistic career in adulthood—which, in a theatrical twist, coincides exactly with their separation.

But what will this award ceremony truly have in store for them?

On stage, the spotlight won't shine solely on Cesare and Attilina. A lively cast of characters from within and around the circus tent also take the scene—Dimitri the knife thrower, Fortuna the fortune teller, Betta the lion tamer, Mariuccio the handsome clown—in a tragicomic musical that becomes a metaphor for an art form, the circus, which today more than ever feels like an extraordinary sunset (and who doesn’t love watching the sunset?).

The story traces the fine line between sky and earth, between stage and everyday life, between reality and imagination. It is a heartfelt tribute to live performance and to all circus artists who, much like actors in the theatre, write their stories in water—and in the hearts of the audience.

In a time like ours, marked by increasingly rapid changes brought on by unstoppable technological advances—and in which even the arts are grappling with the fear of the human being replaced by Artificial Intelligence, of man being supplanted by the perfect machine—what is the role of theatre and its often imperfect actors?

Our deeply personal answer is that now, more than ever, we must safeguard at least one essential, irreplaceably human form of intelligence: emotional intelligence. Because when it comes to emotions, no technological substitute will ever suffice.

The story we’ve chosen to tell stems from a genuine and honest creative urgency—one that ultimately answers only to the rules of the heart.

"The future isn't always ahead of us. Sometimes, we have to stop and look back in order to reach it."

 

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