A LOT OF
In costante ricerca. Il bisogno dell’altro. Avidità di contatto, profumi e sapori. Liberati del freno inibitorio del pudore e delle convenzioni sociali cosa potrebbe accadere? Siamo tutti animali? Quanto possiamo desiderare chi ci circonda? Quanto e quanti possiamo amare? Due corpi, poi uno e poi improvvisamente tre. Imprevisti e probabilità. Ritmi e rituali che percuotono, s'intrecciano e distorcono. La grazia innaturale di Nijinsky. L'istinto predatorio appartiene al DNA dell'essere umano. Marcare il territorio diventa un gioco, immaginare diventa un’esigenza. Quanto spazio abbiamo nel nostro corpo, nella nostra mente e nel nostro animo? Quanto possiamo ospitare dentro di noi? Fame.
A LOT OF è l’evocazione di un amore triangolare, quello di Nijinsky con la contessa Romola de Pulszky, sua moglie, e con l’impresario Sergej Pavlovič Djagilev, suo amante: accidenti e distorsioni di un improvvido gioco threesome dalle ripercussioni sfuggenti.
È un lavoro demoniaco sull’amore e sulla sua complessità, sulla triangolazione come dinamicità e tormento, gelosia e rivalità, voglia di appartenersi e sfuggirsi. Fino a dissolvere.
“L’Après-midi d’un Faune” di Debussy e “Le Sacre du Printemps” di Stravinskij sono la colonna sonora di partenza di un lavoro paranoico che lambisce la malattia e la sublima in arte, in una deriva elettroacustica che deborda nel selvaggio e nel folle. I sofisticati costumi di scena riproducono quelli utilizzati dallo stesso Nijinsky.”
La musica parte dalla rielaborazione di due opere immortali: L’Après-midi d’un Faune di Debussy e Le Sacre du Printemps di Stravinskij. I temi vengono rielaborati e decostruiti con un approccio elettro acustico, il materiale armonico reiterato in maniera quasi catartica al fine di sottolineare le sfumature erotiche e folli della poetica tormentata di Nijinsky. La ripetizione musicale è parte fondamentale del processo, matrice di un sentimento primitivo raffinatosi in Uomo moderno, vittima dell’amore e delle sue conseguenze.