Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

LEAR E IL SUO MATTO

LEAR E IL SUO MATTO - Immagine: 1
compagnia: Teatro Invito
di: William Shakespeare, traduzione Luca Radaelli
tratto da: Re Lear, William Shakespeare
drammaturgia: Luca Radaelli
coautore: Walter Broggini
cast: Luca Radaelli, Walter Broggini
regia: Luca Radaelli, Walter Broggini
in coproduzione: Compagnia Walter Broggini
durata: 70 minuti
LEAR E IL SUO MATTO
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Scheda tecnica

Leggendo Shakespeare ci si imbatte in una realtà fatta di contrasti: l’alto e il basso, l’elevato e il volgare, il comico e il tragico. Nella sua tragedia forse più cupa, Re Lear, Shakespeare toglie allo spettatore ogni certezza, ogni punto fermo: il re dialoga con il suo matto e non si capisce chi dei due sia il matto; i figli apparentemente buoni sono cattivi e viceversa. Tutto è permeato di black humour. 
Malgrado la famosa battuta “La maturità è tutto” i personaggi reagiscono in modo infantile, sembrano quasi burattini nelle mani del destino “Come mosche tra le mani di ragazzini crudeli noi siamo per gli dèi”. Perciò abbiamo immaginato di ridurre la scena elisabettiana a una baracca di burattini: Re Lear è un attore in carne e ossa che dialoga con i suoi fantasmi scolpiti nel legno. 
Il burattino lombardo Pirù si appropria delle caratteristiche del Fool e del fedele Kent per accompagnare Lear nel percorso che lo porterà solo con la follia a essere saggio, così come, parallelamente, il deuteragonista Gloucester solo con la cecità riuscirà a vedere. In questa razza di mondo dove i ciechi guidano i matti.