Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

LOVE - PARADISI ARTIFICIALI

LOVE - PARADISI ARTIFICIALI - Immagine: 1
compagnia: C.I.M.D Centro Internazionale di Movimento e Danza
di: Davide Valrosso
cast: Chiara Ameglio, Olimpia Fortuna, Giulia Porcu
in coproduzione: Compagnia Körper, Tir danza, ADH Anghiari Dance Hub
in collaborazione: Lis Lab/Cross Project, Centro Residenze per la Toscana Armunia
durata: 50 minuti
LOVE - PARADISI ARTIFICIALI
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Scheda tecnica

Quando la ricerca del bello e del piacere diventa assillante ed incessante, trasformandosi in bisogno, si entra nella sfera delle dipendenze. Un’alterazione del comportamento che da semplice e comune abitudine diventa una ricerca esagerata, patologica del piacere, attraverso mezzi, sostanze e comportamenti che sfociano in una malattia. Si può essere dipendenti da qualsiasi minimo gesto, azione, comportamento, purché questo produca uno stato di felicità seppur momentaneo. Dal culto della droga alla dipendenza dai social media, alla meno considerata ma pur sempre diffusa dipendenza sessuale, che sempre più spesso genera incapacità di stare in relazioni stabili per timore che un legame stretto comporti oneri che non vogliono o non possono essere sostenuti. LOVE è la materializzazione sotto forma di corpi ed immagini di quei “paradisi artificiali” che producono un appagamento momentaneo, nati dalla ricerca di una dimensione che possa sostituirsi al malessere. Un mondo allucinogeno e sfocato fatto di vizi e virtù dove l’amore fa da collagene tra la pulsione di autoconservazione (Eros) e la tendenza auto ed eterodistruttive (Thanatos). Dove il tentativo disperato di amare viene reso confusionario da un mondo odierno sempre più veloce, sempre più tentatore, dove forze invisibili ci manipolano e inducono alla dipendenza. Tre performer/danzatrici iniziano un dialogo fisico, dove desideri, sogni e paura si confondono in una trama fitta di immagini. Tra spiritualità e sensualità, dominate dal mondo dell’eros come forza celebratrice della gloria del corpo, ma anche come elemento distruttivo ed implosivo, dove immagini e sonorità illusorie appaiono come i resti di un sogno ovattato, che con difficoltà tentano di materializzarsi.