Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo

HANSEL E GRETEL

HANSEL E GRETEL - Immagine: 1
compagnia: Scarlattine Progetti
di: Michele Losi
tratto da: Hansel e Gretal
drammaturgia: Sebastiano Sicurezza, Sofia Bolognini
cast: Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Giulietta De Bernardi, Liliana Benini, Sebastiano Sicurezza, Stefano Pirovano
regia: Michele Losi
durata: 60 minuti
HANSEL E GRETEL
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Scheda tecnica

Hansel e Gretel di Campsirago Residenza è uno spettacolo itinerante che si snoda in un percorso di teatro immersivo attraverso paesaggi sonori, voci, azioni teatrali, immagini. Una riscrittura e una messa in scena originale della fiaba che diviene esperienza che gli spettatori compiono in prima persona, addentrandosi, insieme ad Hansel e Gretel, nell’oscurità del bosco, ma anche nel cuore delle proprie emozioni. Lo spettacolo è costruito su una doppia drammaturgia: tre attori, agiscono e raccontano la fiaba, accompagnando il pubblico fino alla casa di marzapane, che a sua volta diventerà un viaggio a tappe tra oggetti, immagini e svelamenti. Il viaggio interiore di Hansel e Gretel è invece un flusso di coscienza che passa attraverso le cuffie, in un dialogo fra i due fratelli fatto di sensazioni, frasi sussurrate, segreti e intuizioni. Così, insieme ai due fratellini, i giovani spettatori porteranno nelle tasche i sassolini bianchi, troveranno la casa della strega e scopriranno che la paura di affrontare i propri sentimenti più oscuri è la vera avventura che li attende.

A guidare i bambini nel fitto del bosco è una misteriosa figura antropomorfa, metà umano e metà uccello. Oltrepassando la soglia simbolica tra la realtà e la fiaba, gli spettatori arrivano alla casa dei genitori: ordendo un oscuro inganno, la matrigna e il padre inviteranno i bambini a seguirli nella foresta, per poi abbandonarli. Sempre accompagnati dallo guida i bambini, proprio come Hansel e Gretel, si perderanno, ma ritroverannola via di casa grazie ai sassolini raccolti e lasciati lungo il sentiero.

Una seconda volta i due genitori li inviteranno a seguirli, scomparendo nuovamente tra il fitto intreccio di rami e rovi.

Un’allegra musica che proviene da lontano invita il pubblico a cercarne l’origine. Così i bambini, seguendo la musica, si incamminano in fila indiana e arrivano alla casa di marzapane: un luogo misterioso, metaforico, scomposto in diversi quadri, dove i bambini spettatori trovano deliziose caramelle ma anche i segni della crudele sorte toccata a chi, prima di loro, è giunto alla dimora della strega.

Ascoltando in cuffia le voci dei due fratellini, i bambini attraversano le stanze simboliche della casa, tra ricordi d’infanzia, segni e intuizioni: un caleidoscopio di quadri scenici, che accompagnano i bambini in un percorso di liberazione, fino a compiere insieme un rito collettivo, girando intorno al camino dove la strega, mai presente fisicamente ma rappresentata attraverso suoni, gesti, immagini, si trasformerà in fumo, e con lei si libereranno le paure. In questo viaggio Hansel e Gretel, impersonificati in cuffia da voci di bambini, diventano compagni intimi dei giovani spettatori, con loro affronteranno il senso di smarrimento affidandosi all’intuizione che consente di superare anche le prove più difficili e di guarire il cuore spezzato della strega.

Tema centrale della fiaba e delle sue radici antropologiche è l’abbandono. Due secoli prima dei fratelli Grimm, già Giambattista Basile dava forma scritta a un corpus di fiabe tramandate oralmente per generazioni e generazioni nelle aspre terre di Lucania e in tutto il sud Italia. Nella sua opera Lo cunto de li cunti pubblica la storia di Ninnino e Nennella che, come Hansel e Gretel, vengono con l’inganno abbandonati dai genitori nel bosco. Il tema dell’abbandono dei bambini nella foresta è comune a tutta la tradizione orale europea, in particolare medievale. Non stupisce d’altronde il ritorno di questo topos in tante fiabe le cui origini si perdono nei secoli, se si pensa ai numerosi riti di passaggio che diverse culture del mondo (dai celti, alle popolazioni africane) praticavano proprio portando i giovani lontano dalla comunità, nella natura selvaggia, perché ritrovassero da soli la strada del ritorno. Riti che segnavano simbolicamente l’abbandono dell’infanzia e l’ingresso nel mondo adulto. Proprio come Hansel e Gretel che, grazie al loro intuito e alla loro intelligenza, tornano infine “cresciuti” alla casa paterna.

Gli artisti di Campsirago Residenza sono partiti dall’indagine del nucleo emotivo della fiaba: l’iniziazione che avviene attraverso il contatto con lo smarrimento, con la paura, con il superamento dell’infanzia. Nello spettacolo la fiaba dei fratelli Grimm non viene edulcorata dei suoi aspetti perturbanti, ma diviene esperienza, individuale e collettiva al tempo stesso.

Lo spettacolo prevede l’utilizzo di cuffie che svolgono la funzione di sintonizzare i bambini/spettatori con il flusso di pensieri di Hansel e Gretel, ricevere suggerimenti e indicazioni rispetto al racconto. Lo spettacolo è quindi sostenuto da un lavoro di sound design e composizione sonora avanzato, per cui suoni e musica non sono di contorno all’azione ma un segno drammaturgico fondamentale per lo svolgimento dello spettacolo e la sua comprensione. Le voci che bisbigliano attraverso le cuffie sono registrate da bambini dell’età di Hansel e Gretel grazie alla collaborazione di Campsirago Residenza con la scuola primaria “Ing. R. Rocca” di Colle Brianza.

Hansel e Gretel è uno spettacolo itinerante e site-specific che viene riadattato ad hoc per tutti gli spazi all’aperto: boschi, parchi e giardini, ecc. Può andare in scena di giorno o con il buio della sera per speciali repliche tout public.

Hansel e Gretel

da un’idea di Michele Losi, Sebastiano Sicurezza | regia Michele Losi | drammaturgia Sofia Bolognini, Sebastiano Sicurezza | con (in alternanza) Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Giulietta De Bernardi, Liliana Benini, Sebastiano Sicurezza, Stefano Pirovano | suoni Luca Maria Baldini, Diego Dioguardi| supervisione alle azioni e scene Anna Fascendini | costumi Stefania Coretti | produzione Campsirago Residenza | con il sostegno di NEXT - Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo – Edizione 2021/2022